La scuola in ospedale:quali valori?

L’istruzione è un diritto di tutti ed è giusto che i bambini e gli studenti ammalati godano di questo diritto.

Non ce ne rendiamo conto, ma la scuola in ospedale permette agli studenti ricoverati di “imparare”, nonostante la malattia (M.I.)

Dai dati pubblicati sul sito del Ministero dell’Istruzione sappiamo che in Italia sono presenti circa 211 sezioni ospedaliere e 915 docenti, che insegnano presso queste strutture. Sul portale istituzionale del M.I., inoltre, sono state pubblicate le Linee di indirizzo nazionali sulla scuola in ospedale, che sono vere e proprie “piste di lavoro” , in grado di accompagnarci per mano, verso lo scopo da raggiungere.

Insegnare in ospedale: quali valori?

La scuola in ospedale richiede al docente una formazione psicopedagogica che fortifichi il suo agire educativo. Il docente che lavora nella scuola in ospedale, insomma, sente e vive il dolore dell’alunno in tutte le sue dimensioni e in tutte le sue sfaccettature. Per questo motivo deve avere un “approccio positivo” ,basato sul sorriso,sull’ascolto e sui tempi distesi.

Ma come può agire il docente nella scuola ospedaliera? Senza alcuna pretesa esaustiva, possiamo pensare ad uno spazio ed a un tempo di valori. In particolare:

a) non dobbiamo prevedere scadenze e tempi di consegna rigidi;

b) dobbiamo creare un tempo “educativo” anche per ascoltare il dolore e la sofferenza che l’alunno

prova;

c) bisogna immaginare anche la paura di non farcela che lo studente ricoverato sperimenta ogni giorno;

d) occorre pensare ad un equilibrio pscioeducativo quotidiano, fatto anche di lentezza.

Il docente deve considerare, inoltre, la reazione dell’alunno alla situazione di ospedalizzazione e alle strategie di coping che riesce a mettere in atto.

Per aiutare…Facciamo riferimento al pensiero di Epitteto, filosofo greco, secondo cui la malattia è impedimento del corpo, ma non della mente. Siamo, tuttavia, consapevoli che la dicotomia salute-istruzione è abbastanza difficile da gestire. La malattia modifica i ritmi quotidiani, le abitudini di vita e le attività di apprendimento del bambino-malato. Ecco perchè il compito dell’insegnante è molto delicato anche per evitare comportamenti verbali e non, che potrebbero alterare la suscettibilità del bambino e dei suoi familiari.

Per dare l’opportunità educativa ai bambini in ospedale, abbiamo tutti bisogno di uno sguardo sulla persona, sulla vita e sulla malattia.

Ci sforziamo di far provare al bambino malato il valore dell’amore e dell’ascolto empatico, che in ogni momento rappresenta la vera ricchezza dell’insegnamento.