un bambino narcisista

Narcisismo è una parola molto utilizzata nella nostra quotidianità. Ma a che età si diventa narcisisti? è possibile evitare di cronicizzare il narcisismo?

Il narcisismo nei bimbi piccoli

E’ naturale che un bambino da 0 a 3 anni abbia comportamenti narcisistici. Questo perché la formazione della personalità umana si basa su una relazione iniziale precoce con il care giver che deve essere capace di rispondere ai bisogni del bambino e dar loro un significato.

Il bambino in questa fascia di età ha bisogno di essere visto e riconosciuto come la cosa più importante al mondo per la persona che lo accudisce.

E’ da questa prima fondamentale relazione, in cui il bimbo viene riconosciuto dall’adulto, che si costruisce quel primo mattoncino alla base della sua autostima.

Se questo non accade, le conseguenze sono drammatiche.
Se manca il riconoscimento, la crescita naturale di un bambino subisce un blocco. 

COSA ACCADE QUANDO IL BAMBINO CRESCE

Da uno a tre anni e in seguito, i bambini iniziano a sperimentare la loro autonomia ma cominciano a vedere i propri limiti. Allo stesso tempo, devono anche accettare che il care giver non sia perfetto: può essere frustrante, non rispondere ai bisogni immediati, sgridare, mettere limiti e regole. Questo è un processo che richiede tempo per essere introiettato. Può però accadere che questo processo non vada a buon fine. Spesso succede perché o i genitori non danno le sufficienti attenzioni ai bambini o gliene danno troppe.

Se non si trova un equilibrio è possibile che si entri nella sfera del narcisismo patologico: la persona è incapace di qualsiasi forma di autocritica o di valutazione su di sé: ha sempre necessità di continue conferme da parte degli altri, senza alcun interesse per i loro bisogni.

COM’È POSSIBILE EVITARE CHE UN BAMBINO DIVENTI UN NARCISISTA PATOLOGICO?

  • Dare attenzioni eccessive produce una serie di problematicità nella sua crescita. E’ indicato pertanto fornirgli la giusta dose di gratificazioni e riconoscimenti
  •  La sua posizione all’interno della relazione genitoriale andrebbe rispettata. Un bambino ha, infatti, un suo ruolo specifico in famiglia ossia quello di figlio e tale deve restare
  •  Quando ci si accorge che il bimbo risulta estremamente competitivo con gli altri è bene ridimensionare l’idea grandiosa di sé. E’ importante accettare  la possibilità di sbagliare, per evitare che possa reagire male ad un’eventuale sconfitta
  •  Il suo bisogno di centralità, di sentirsi importante andrebbe soddisfatto sin dai primi mesi dalla sua nascita così da avere uno sviluppo sereno della sua autostima
  •  Lasciare che il bambino segua le sue inclinazionie non ‘investirlo’ di un’immagine che rispecchia i propri desideri o le proprie aspirazioni

CONCLUSIONI

 In definitiva ognuno ha una storia, una propria peculiarità ed è bene che costruisca e realizzi la propria vita seguendo le proprie scelte contornate di errori, di cambiamenti, di rivalutazioni al fine di divenire unico e come nessun altro.